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mercoledì, ottobre 25, 2006

2050


Oggi è Mercoledì, e come tutti i Mercoledì indovinate dov'ero oggi pomeriggio! Ero al Verdi e ce ne stavamo seduti al solito tavolone io e gli altri, quando improvvisamente la Eli mi ricorda che la Rosini le ha lasciato un articolo, come d'abitudine. Questo però mi ha dato da pensare, e non poco, tanto che ho detto: tra le tante stronzate che lascio qua sopra potrei anche trovare lo spazio per qualcosa di più serio!

Si parla di orizzonti, ma non i classici orizzonti lontani tanto vociferati, ma quelli più vicini, che ti fanno ciaso da dietro l'angolo. Il mondo cambia e urla. Urla perchè tutti lo tirano; per i capelli, per le braccia, i piedi, per accaparrarselo e farne il proprio schiavetto negro. Ma il mondo si ribella e ha già scelto la data per andare finalmente in pensione: il 2050. Dato che le condizioni di lavoro non cambiano l'ha ufficialmente dichiarato: "per il 2050 mi ritiro e restate tutti a piedi".

Entro il 2050 il mondo finirà di lavorare, consumato dalla fatica e dagli ordini, che lo hanno reso una macchina. Entro il XXII secolo questo prodigio diventerà una casa invivibile e noi piccoli inquilini sfrattati rimarremo per strada. Non mi va di aggiungere "senza pietà" perchè la pietà il mondo ce l'ha avuta eccome, e ora ne ha giustamente i coglioni pieni!

Secondo un articolo dei nostri quotidiani, strappato dalla corteccia di un albero, che si richiama a un cominicato WWF, la razza umana consuma più di quanto il "galoppino instancabile" non produca! Escludendo l'ipotesi di una rivoluzione regressista, che ci riporti all'età delle capanne, sagrificando tutto quello che è stata la nostra storia, ed escludendo il trapianto collettivo su un altro pianeta, che solo in pochi si potranno permettere, come si va incontro a queste cose?

E ora ci sarà chi alzerà la mano dicendo: Tanto al 2050 non ci arriviamo, il meteorite ci sfratta prima! Opzione plausibile anche questa! Insomma pensare di essere l'ultima generazione sulla faccia del pianeta. Mette un po' di ansia, più che altro fa perdere nei meandri dell'inimmaginabile. Dopo di me, i miei figli, i miei nipoti, i miei..i miei cosa? i miei "un bel niente"!

Come reagireste se vi dicessero: Ehi Peppe! Va che fra un paio d'anni siamo bell' e che schiantati! Hanno detto al tg che la palla verde azzurra si ritira prima e che ci rimane poco per godercela. Ve lo immaginate? La Terra diventerebbe la patria di qualcosa dove le anarchie finora concepite sarebbero tiranniche dittature! Immagino dunque che nessuno sarebbe così stupido da divulgare la notizia, o la "festa di fine anno" sarebbe un vero flop!

Quindi non aspettiamoci improvvisi annunci alla Indipendence Day, del tipo: Occhio che sono arrivati gli alieni! Con una situazione come questa è necessario agire come sempre, capendo ancora di più che bisogna cogliere gli attimi, carpire il giorno insomma! A volte si dice che è meglio non avere rimpianti, perchè non si sa mai che il giorno che smetteremo di pensarci sia vicino. Ora il problema è quanto mai attuale.

Ed è questo a cui stavo pensando: ci si potrebbe svegliare domani e trovarsi circondati di "torri di fumo". Ci si potrebbe girare e vedere una palla infuocata che ci smonta i desideri, i sogni, le aspettative: il futuro, per farla breve! Facciamo per questo tesoro del nostro passato, ma soprattutto del nostro presente, sfruttando le nostre capacità e incapacità, per non arrivare a quel giorno (speriamo lontano cum grattatio pallorum) e dire: Ma non si può rimandare? ho ancora da fare questo, questo, quest'altro ancora!

Insomma: Non buttiamo via il nostro tempo, perchè è l'unica risorsa che ci è rimasta tra i pozzi di petrolio e l'uranio...

 

"Vivi come se dovessi morire oggi, pensa come se non dovessi morire mai"

(Giorgio Almirante)